Interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno.
Premesso che:
– il "Gruppo senza sede" di Trino è un’associazione culturale costituita in data 19 febbraio 2008, non riconducibile ad un partito politico, in quanto come si legge nello statuto costitutivo all’articolo 1, Denominazione,".. è una libera Associazione apartitica, con durata illimitata, senza scopo di lucro, che opera ai sensi della legge 266/’91 della L.R. 38/’94 e delle norme del Codice Civile.";
– in armonia con il proprio statuto, e ai sensi dell’articolo 2 e dell’articolo 18 della Costituzione, detta associazione indiceva diversi incontri di cui l’ultimo per la presentazione e il conseguente dibattito sul volume "Trino negli anni della prima guerra mondiale", di Franco Crosio e Bruno Ferrarotti, comprendente anche la mostra sui cimeli storici dello stesso periodo;
– in data 24 ottobre scorso, al fine di agevolare la partecipazione dei cittadini di Trino, l’Associazione ha richiesto, attraverso domanda scritta al protocollo comunale, l’utilizzo di uno spazio pubblico (biblioteca civica, palazzo Paleologo, auditorium "famiglia Tricerri" presso l’Istituto Comprensivo), vista l’importanza dell’argomento trattato;
– il sindaco, sig. Giovanni Ravasenga, ha, da prima, risposto verbalmente comunicando che non concederà i locali del palazzo Paleologo perchè già impegnati, né quelli della biblioteca perché chiusa per lavori di rifacimento dei servizi, nonostante non fosse assolutamente necessario interessare l’ala in cui essi si trovano;
– in data successiva al diniego espresso, il sindaco ha autorizzato in data 10 novembre una presentazione di prodotti cosmetici da parte di una ditta privata, mentre il giorno 11 si è tenuto negli stessi locali il Consiglio Comunale e, il giorno 13, l’amministrazione ha indetto un incontro con i cittadini;
– in data 24 novembre scorso, il sindaco ha motivato il rifiuto dell’utilizzo di spazi comunali adducendo che la Biblioteca risultava chiusa al pubblico,il Palazzo Paleologo affidato alla Fondazione Terre d’Acqua e l’ Auditorium Tricerri poteva essere utilizzato esclusivamente dalle scuole media e superiore;
– è noto a tutta la cittadinanza di Trino che, nel periodo dal 10 al 12 novembre scorso, il Palazzo Paleologo era libero in quanto la costituzione della Fondazione Terre d’Acqua, ad oggi, non è stata costituita, mentre l’Auditorium Tricerri è stato utilizzato per usi diversi da quelli scolastici;
– il diniego del sindaco di Trino pone delle perplessità in quanto conseguente ad una serie di rifiuti immotivati relativi a domande della stessa associazione, in particolare si vogliono ricordare altre cinque occasioni tra l’aprile del 2007 e l’ottobre del 2008, relative all’organizzazione di eventi culturali, tra cui il ricordo della figura di don Milani, tenuta da Fabio Fabbiani e Giovanni Banchi, l’incontro con il giudice Gherardo Colombo, i dibattiti su argomenti relativi alla Resistenza, alla Liberazione, all’esperienza del lavoro in fabbrica, alla gratuità del servizio sacerdotale e civile e, in ultimo, l’incontro con Bruno Segre e Massimo Novelli a settant’anni dalle leggi razziali fasciste;
– appare particolarmente singolare l’unica risposta data per iscritto, in data 15 marzo 2008, da parte del sindaco di Trino, relativo all’incontro organizzato con il giudice Colombo, nella quale testualmente egli giustificava il diniego dell’utilizzo di locali pubblici adducendo: " i locali richiesti vengono concessi unicamente per scopi culturali, né tantomeno sono concessi in uso ai Soggetti che svolgono anche attività politica";
– l’associazione culturale "Gruppo senza sede" procederà comunque alla presentazione del libro "Trino negli anni della prima guerra mondiale", il giorno 20 dicembre p.v., con il contributo della Provincia di Vercelli e il patrocinio del Centro Servizi per il Volontariato che, evidentemente, non solo non hanno reputato la prima guerra mondiale un fatto partitico, ma hanno deciso di sostenere questa iniziativa.
Si chiede di sapere:
– se il ministro interrogato non creda che il comportamento del sindaco di Trino violi i principi costituzionali, di cui agli articoli 2 e 18, negando l’apporto del comune alla realizzazione di eventi di memoria storica che hanno interessato lo stesso comune;
– se non intenda verificare, pur nel rispetto delle competenze regionali, i fatti accaduti e, nel caso, intervenire presso il comune interessato, al fine di permettere alle associazioni culturali, espressione importante della società, di poter organizzarsi e manifestarsi con il sostegno degli enti pubblici, che hanno il dovere di promuovere le associazioni sociali, luogo di formazione della personalità umana.
On. Luigi Bobba