Sempre alle 21 di oggi e’ in programma alla Biblioteca Civica la riunione del neonato Comitato contro i campi elettromagnetici, presieduto da Pier Franco Irico. Il sodalizio, sorto circa due settimane fa, ha preso contatti con il Conacem, Comitato Nazionale Campi Elettromagnetici. Il comitato avra’ lo scopo di appoggiare il Comune nelle iniziative di monitoraggio del territorio. E’ in corso infatti uno studio dell’architetto Dotti di Torino per verificare lo stato delle emissioni elettromagnetiche sul territorio trinese utile per la stesura di un progetto edilizio che dovra’ essere discusso in Consiglio comunale. A TRINO sono in funzione i ripetitori di Omnitel e Tim e che anche Wind e Blu hanno fatto richiesta per poter installare i loro tralicci.
24-04-2001, STAMPA, VERCELLI, pag.43
Tragica fatalita’ o elettrosmog assassino? Difficile, anche per i luminari della medicina, dare una risposta scientificamente attendibile. Ma i sospetti e la paura sono enormi. Perche’ e’ difficile spiegare le morti per tumore di 12 persone (in gran parte poco piu’ che quarantenni) che hanno colpito in dieci anni le tre vie di TRINO sulle quali incombono il ripetitore Telecom e la centralina Enel per la trasformazione dell’energia ad alta tensione. Il traliccio metallico alto 30 metri e’ in via Monte Grappa, all’angolo con corso Casale. Proprio di fronte ci sono le scuole elementari e medie e il piccolo condominio al numero 2, quello piu’ colpito dai lutti: ben sei famiglie sulle otto che lo abitano, in appena cinque anni, hanno perso un loro congiunto. Molti erano giovani padri di famiglia, stroncati da tumori o leucemie. Poco piu’ in la’, in via Don Minzoni, un sibilo sinistro avverte gia’ da lontano della presenza della centralina Enel dove la corrente ad alta tensione viene trasformata per il riutilizzo quotidiano. In linea d’aria, centralina e ripetitore distano appena poche decine di metri per cui e’ possibile che gli eventuali effetti dannosi siano stati ingigantiti proprio dall’intergarire dei rispettivi campi elettromagnetici. Abitava in via Ferruti, una piccola traversa di via Monte Grappa, a meta’ strada tra traliccio e centralina, Paolo Ferrarotti, deceduto poco piu’ di un mese fa ad appena 47 anni per un tumore al cervello. Racconta la moglie, Gianfranca Guenno: «Non so se e’ dipeso dall’elettrosmog, certo qualcosa di strano e di pericoloso in questa zona ci deve essere perche’ troppe persone sono morte in pochi anni. I medici pero’ non me lo hanno saputo confermare. E io non posso saperlo». Colpisce la tragedia che ha colpito Liboria Caltavuturo, vedova di Tiziano Ambrosi, morto il 26 gennaio ’99 per un tumore al rene: aveva 44 anni. Allora abitavano in corso Cavour, non lontano dalle due fonti elettromagnetiche. «Abbiamo abitato li’ per 18 anni – racconta -, ma adesso mi sono trasferita lontano, in via Duca D’Aosta. Mio marito si e’ ammalato nell’aprile ’98. Era un donatore di sangue, una persona sanissima. Ci siamo accorti che qualcosa non andava proprio dopo una donazione, dagli esami risultava una valore sballato. Abbiamo fatto tutte le analisi ed e’ risultato un tumore maligno al rene». A giugno Tiziano Ambrosi e’ stato operato, ma le metastasi ormai erano estese a tutto il corpo. I medici gli hanno dato sei mesi di vita. Il 26 gennaio ’99 e’ morto. «A TRINO siamo quattro vedove giovani – conclude Liboria Caltavuturo – con i figli da crescere. Nessuno ci ha aiutate, tante promesse e niente altro. Non so se ci possa essere un nesso tra tutte queste morti e l’elettrosmog. Certo, qualche sospetto ci e’ venuto: perche’ tante morti in cosi’ pochi metri? Io parlo di un’epidemia: troppe persone giovani che muoiono in questa zona di questo male. Nessuno ci aveva mai detto che le onde elettromagnetiche potevano essere pericolose per la salute. Ma c’e’ anche la centrale NUCLEARE. Quarant’anni fa, quando e’ stata costruita, eravamo felici, perche’ poteva offrire lavoro a molte persone, invece ci hanno preso in giro tutti». Nella zona di via Monte Grappa si sussurra che il gia’ tragico bilancio di decessi per tumore e’ destinato fatalmente ad aggravarsi. C’e’ pudore a parlare dei drammi altrui, forse anche paura per il destino di tutti. Ma si sa di una famiglia colpita in maniera terribile: alla moglie e’ stato diagnosticato un tumore al seno, il marito invece e’ stato colpito alla gola. Tragica fatalita’ o elettrosmog assassino?
Sono passati un po’ di anni ma il problema invece di essere risolto è peggiorato. Ora finalmente il nuovo piano regolatore dovrebbe vedere la luce ed essere approvato definitivamente. A quel punto chiederemo immediatamente all’Amministrazione di intervenire con i mezzi del caso per scongiurare ulteriori installazioni di antenne di telefonia mobile sul traliccio "Telecom" di corso Casale vista la vicinanza di siti sensibili quali le nostre scuole di ogni genere e grado proprio all’ombra del traliccio.
E di sondare tutte le possibilità per rimuovere e riposizionare in un luogo lontano da siti sensibili le antenne attualmente montate sul traliccio, magari abbinando il trasferimento con la costruzione del C.O.M. per la protezione civile all’ingresso di Trino in direzione Vercelli e la stesura del nuovo Piano di Protezione Civile, del quale abbiamo sentito parlare ultimamente dall’assessore all’Ambiente di "comitati" e "convocazioni" ma delle quali per ora non si sa nulla.