“Il Governo rispondendo al ‘question-time’ sul tema della mappa dei siti per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia nucleare ha dato un esempio di ‘politica dello struzzo’: la risposta fornita all’interrogativo posto dal PD è meramente metodologica, ma elude la domanda chiave, ovvero se la nuova mappa dei siti possa essere significativamente diversa da quella che venne approvata sulla base della legge del 1975 oppure se si debba ritenere che i nuovi impianti nucleari siano destinati ad essere realizzati negli stessi siti già autorizzati negli anni Settanta. Andando a rileggere quella mappa troviamo indicate due aree in Piemonte, ovvero la zona lungo il Po da Trino Vercellese fino a nord di Chivasso, e la zona intorno alla Dora Baltea al sud di Ivrea.
Siccome i criteri principali (scarsa sismicità del territorio, abbondante disponibilità d’acqua e scarsa densità abitativa) sono rimasti sempre gli stessi a livello internazionale, non si può che dedurre che la nuova mappa non potrà che ricalcare quella vecchia.
Stando così le cose, sarebbe interessante se l’On. Roberto Cota rispondesse a questa domanda: che ne dice On. Cota di una nuova centrale a Trino?”
On. Luigi BOBBA
Vice Presidente Commissione Lavoro
Camera dei Deputati
Deputato PD Piemonte
Si allega:
1-la mappa siti CNEN del 1979;
2-il testo presentato dal PD alla Camera dei Deputati;
3-la risposta del Governo.