Immediata la replica dalla scuola, la Lina Mandelli di Usmate Velate (Monza-Brianza). "Credo che il ministro dell’Istruzione abbia cose più importanti di cui occuparsi", ha detto Claudio Redaelli, dirigente vicario dell’istituto. Secondo il dirigente le pagine a cui si riferisce il deputato sono "descrizioni in termini talmente ingenui, come logico attendersi da una dodicenne degli anni Quaranta, da non destare, soprattutto se mediata dall’intervento dell’insegnante, particolare turbamento in bambini del ventunesimo secolo che in tivù vedono e sentono di peggio".
"Io sono stato interpellato dagli stessi genitori della scuola per ben tre volte – ha detto Grimoldi – La prima volta ho riposto che c’è l’autonomia scolastica, la seconda che forse c’e stato un abuso dell’autonomia, la terza mi sono sentito in dovere di fare questa interrogazione: credo che quelle pagine per bambini di nove anni si possano definire hard".